Sotto: Isola Bisentina. Foto di Alina Briciu

Sotto: Airone Bianco Maggiore e Airone cenerino, punta san Bernardino Bisenzio

Foto di Edo Parri

 

Sotto: Airone Cenerino con sfondo di Montefiascone sul colle.

Sotto ancora: Airone Cenerino, Isola Bisentina con sfondo Marta

Ottobre 2023

Foto di Edo Parri

Sotto: Isola Bisentina

Foto di Alina Briciu

Sotto ancora Airone Cenerino con il leone dell’Isola Bisentina

Foto di Edo Parri

Sotto: Parte di Montefiascone, loc. Lucrino

Foto di Paolo Bologna

 

 

 

       Avvistamenti e nidificazione nel lago di Bolsena e nel Lazio

Sul lago di Bolsena è sempre stato avvistato in gran numero, così pure in molte le zone umide della Tuscia.  Molti esemplari sempre presenti sull’isola Bisentina, ne suggerirebbero una nidificazione, ma non riportata in alcun testo. È stato avvistato anche nelle piscine e fontane rinascimentali del parco attorno a villa Lante. Di solito molto schivo, in alcuni casi si lascia avvicinare in un contesto di condominio di uccelli (P.B)

 

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Airone cenerino (Ardea cinerea Linnaeus, 1758)    (Fonte: Nuovo atlante degli uccelli nidificanti nel Lazio)

Distribuzione e consistenza nel Lazio      

L’unico sito di nidificazione rinvenuto ricade nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa. Il primo caso accertato di una coppia nidificante è avvenuto nel 2007 (Angelici e Brunelli, 2007), la tendenza della popolazione nidificante nell’area protetta risulta in espansione essendo state successivamente rinvenute due coppie nidificanti nel 2008 e otto coppie nel 2009 (Angelici et al., 2009). Un primo tentativo di nidificazione era stato rilevato nella stessa area già nel 2006 con il rinvenimento di un nido poi abbandonato (Angelici e Brunelli, 2008). Un probabile caso di nidificazione è stato riscontrato lungo il Fiume Sacco presso Ceccano (FR) nel 2009 con il rinvenimento di due individui in abito giovanile (Roma, 2009).

Preferenze ambientali nel Lazio

L’unico sito in cui è stata accertata la nidificazione è caratterizzato da boschi igrofili posti lungo il Fiume Tevere, in prossimità della confluenza con il Torrente Farfa. Il sito è posto a circa 200 m s.l.m. I nidi sono stati rinvenuti su albero, ad eccezione di uno posto su una struttura galleggiante (foto in alto) e un altro su un tronco caduto affiorante.

Status e conservazione

Lo stato di conservazione dell’Airone cenerino in Europa è considerato “sicuro”, classificato come Non- SPEC da BirdLife International (2004). Nella Lista Rossa nazionale la specie è considerata “a più basso rischio” (LIPU e WWF, 1999); nel censimento svolto nel 2002 su tutto il territorio nazionale sono state censite 13.304 coppie nidificanti (Fasola et al., 2007). Durante il XX secolo le popolazioni erano diminuite, presumibilmente per la riduzione degli ambienti umidi e per le persecuzioni dirette dovute alla sua tendenza a prelevare pesci nelle vasche d’allevamento. Negli ultimi due decenni le popolazioni sono aumentate notevolmente ponendo la specie ad uno stato di conservazione “sicuro” in ambito europeo (BirdLife International, 2004).

Christian Angelici

 

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Airone cenerino (Ardea cinerea Linnaeus, 1758)                                  Fonte:  www.uccellidaproteggere.it

ordine: Ciconiformes Famiglia: Ardeidae

In Italia è possibile oramai vedere esemplari di Airone cenerino anche lungo le autostrade. Soprattutto al nord, lungo i fiumi della Pianura Padana, dove sono concentrate molte delle sue colonie, ma anche tra le risaie del Piemonte e della Lombardia. Abita il Veneto e alcuni specchi d’acqua del bellunese, soprattutto nel periodo primaverile. Molti individui sono avvistati in Toscana, lungo le sponde dell’Arno e del Serchio. Si possono osservare anche nell’alta valle del Velino e sulle rive del Tevere e dei suoi affluenti. In Italia la specie è parzialmente sedentaria e nidificante. Fuori dai confini del nostro Paese, invece, l’Airone cenerino è distribuito tra Europa, Africa, Asia occidentale, orientale e Madagascar. È la specie di Airone che si spinge più a nord, tanto che in estate è possibile incontrarlo anche oltre il Circolo Polare Artico.

In generale predilige le pianure, ma può vivere benissimo anche a 2000 metri sul livello del mare. Ama le zone umide d’acqua dolce, le cave d’argilla, le aree lagunari e le valli da pesca, nella maggior parte dei casi con ricca vegetazione ripariale, costituita da boschi di pioppo e salice. Si distingue dagli altri aironi per le sue grandi dimensioni: da adulto può raggiungere infatti i 90-98 centimetri e il suo peso può variare da 1 a poco più di 2 kg. Anche l’apertura alare è molto ampia (fino a 170 cm).

Gli adulti presentano piume nere sul collo e un ciuffo scuro sulla nuca molto pronunciato; negli esemplari più giovani prevale un piumaggio più grigiastro. Zampe e becco sono gialli. Quando l’Airone cenerino spicca il volo il suo collo si ripiega, assumendo una tipica forma a “esse”. Non essendo migratore a lungo raggio, inizia la costruzione del nido già nel mese di febbraio, nido che in media accoglie 4-5 uova. Bisogna aspettare marzo per assistere alla deposizione delle uova e allo “svezzamento” dei pulcini. Una volta venuti alla luce, i pulcini dell’Airone cenerino sono nutriti dalla madre per 50 giorni, ma solo il 60% raggiungerà l’età adulta. L’alimentazione della specie include pesci, rane, girini, bisce d’acqua, invertebrati e piccoli mammiferi, che l’Airone cenerino trafigge facilmente grazie al robusto becco.

Prospettive

Essendo una specie coloniale, non è possibile formulare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per l’Airone cenerino. Questa specie è comunque ben studiata e censita in Italia, attraverso rilevamenti periodici che si svolgono da decenni sulle coppie nidificanti grazie all’Università di Pavia. La popolazione nidificante ha conosciuto un notevole incremento tra gli anni ’80 e ’90, aumento che è stato riscontrato anche nel 2000 con un’espansione dell’areale verso sud e verso est. Nel medesimo periodo si conta un numero crescente di nidi e quindi di coppie nidificanti. Anche la popolazione svernante ha visto un considerevole sviluppo, soprattutto a partire dagli anni ’80. La conservazione della specie nel territorio italiano impone attività specifiche di protezione delle garzaie attraverso l’istituzione di apposite riserve naturali e una corretta gestione di queste aree con interventi di mantenimento della vegetazione che favoriscano la nidificazione. È utile anche limitare il disturbo antropico in queste zone e, parallelamente, limitare gli accessi indiscriminati a queste aree. Altro fattore importante per preservare la specie è una gestione sicura dei cavi aerei posti nei pressi dei principali siti riproduttivi e delle aree di svernamento. Soluzioni che vanno dall’interramento dei cavi stessi all’utilizzo di appositi elementi che li rendano maggiormente visibili.

Minacce

Solitamente la presenza di questa specie come nidificante in Italia è legata al proliferare di boschi planiziali d’alto fusto, ripari o circondati da risaie, paludi e incolti umidi, boschetti, pioppeti coltivati, canneti, filari alberati, parchi patrizi, isolotti lacustri. In Italia la distribuzione dell’Airone cenerino è spesso influenzata dalla presenza di zone coltivate a riso (le risaie ospitano spesso brulicanti colonie di questa specie). Tra le principali minacce per le popolazioni di Airone cenerino è stata individuata la trasformazione dell’habitat a causa del progressivo proliferare, in Pianura Padana, della tecnica di coltivazione “in asciutta” del riso. Per migliorare le condizioni di conservazione della specie in Italia è opportuno proteggere e gestire attivamente le garzaie residue presenti sul territorio. Altre minacce sono rappresentate da episodi di bracconaggio – la specie risulta non cacciabile in Italia dal 1977 – dall’abbattimento illegale di alberi utilizzati per la nidificazione e dal disturbo da parte dell’uomo durante lo svernamento.

Stato di salute

In Europa lo stato di conservazione dell’Airone cenerino è valutato nel complesso favorevole. Nel periodo che va dal 1990 fino al 2000, la popolazione nidificante è risultata in notevole incremento nell’Unione europea, anche in quei Paesi che ospitano le popolazioni più numerose come Francia, Germania e Russia. Si stimano tra le 130mila e le 160mila coppie nidificanti in Unione europea (55-62% della popolazione continentale complessiva). Sempre in quest’area, anche la popolazione svernante è in crescita, e raggiunge i 73mila individui. La popolazione italiana è stata monitorata l’ultima volta nel 2002, con 13.304 coppie censite. Nell’arco temporale che va dal 1990 al 2000 è stato riscontrato un incremento del 30-49%. La popolazione nidificante italiana rappresenta l’8-10% della popolazione dell’Unione europea e il 4-6% della popolazione continentale complessiva. Per questa specie inoltre l’Italia è un importante luogo di svernamento: la popolazione svernante in Italia rappresenta infatti il 20-40% dell’intero contingente “comunitario”, ed è questo dato che rende il nostro Paese particolarmente importante per la conservazione della specie. Nella Lista Rossa Nazionale la specie viene considerata “a basso rischio”, mentre risulta comunque non cacciabile ai sensi della legislazione venatoria vigente.

Semaforo

Lo stato di salute dell’Airone cenerino appare, nel complesso, positivo. La popolazione è in espansione. Ad oggi, la distruzione e il degrado degli ambienti idonei alla specie appaiono, insieme agli abbattimenti illegali, tra le principali minacce: un esempio, la coltivazione “in asciutta” delle risaie, sempre più diffusa in Pianura Padana.

 

Canto

Silenzioso, quasi muto, durante la fase di “caccia” delle sue prede, il verso dell’Airone cenerino esplode in tutta la sua potenza quando questo esemplare spicca il volo. Il suono è acuto e modulato, nel complesso risulta vivace e armonioso. Usa il canto per proteggere i pulcini ma anche per accompagnare il suo lento e profondo battito d’ali.

 

In volo è maestoso, potente, con battiti d’ala lenti e profondi. L’Airone cenerino è riconoscibile – soprattutto in periodo riproduttivo – per il suo becco giallo (soprattutto in periodo riproduttivo), robustissimo, adatto a trafiggere in un colpo solo i pesci, gli anfibi, i rettili e i piccoli mammiferi di cui si nutre. Quando caccia le sue prede – è attivo anche di notte – si muove lentamente e, spesso, rimane immobile nella stessa posizione anche per parecchi minuti.  Deve il suo nome alla elegante livrea, color grigio cenere…

 

 

 

 

  • Ascolta il canto dell'Airone cenerino
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Video dell'Airone cenerino